Carlo Chierichetti

L'ideatore del museo

Don Carlo Chierichetti
Don Carlo Chierichetti

Don Carlo Chierichetti è considerato a tutti gli effetti il fondatore del Museo del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta, primo ideatore dell'assetto attuale della mostra permanente e attento catalogatore e conoscitore della storia stessa del sito.

 

Nel novembre del 1861, dopo la morte di don Giuseppe Mettica, gli amministratori dell'oratorio della Beata Vergine invitarono don Carlo Chierichetti, allora coadiutore presso la parrocchia di San Vittore, ad assumere provvisoriamente "le funzioni di Rettore in Santuario". Poco tempo dopo fu sottoscritto un preciso accordo tra il Chierichetti, che aveva accettato la nomina, e gli amministratori della chiesa mariana; il 7 luglio 1862 egli veniva ufficialmente nominato rettore, con decreto dell'Ordinario Diocesano.

 

Il Chierichetti rivolse grande attenzione all'aspetto artistico del santuario, alla devozione alla madonna e al ripristino ei rapporti sereni e corretti con la sede parrocchiale. Durante il suo lungo ministero (in tutto quasi 40 anni) dimostrò ottime capacità di coinvolgere il popolo e i notabili del luogo. Così, quando sottolineò la necessità e l'urgenza di riparare il pavimento e restaurare gli ornati del santuario superiore, trovò molti che l'aiutarono nell'impresa, primi tra tutti il conte Giuseppe Trivulzio ed il nobile sacerdote Ernesto Tanzi.

 

Il carisma di don Chierichetti e le iniziative da lui promosse per valorizzare il santuario favorirono l'ulteriore diffusione del culto della Madonna di Corbetta. Tra il 1870 ed il 1875 si contarono mediamente diecimila pellegrini all'anno, provenienti da più di centoventi località diverse. Le messe "avventizzie" fatte celebrare nel santuario superiore superavano le duemila unità annue, raggiungendo la massima concentrazione nel mese del Perdono e la minima tra gennaio e febbraio. Il Chierichetti in persona si interessò per la stampa di centinaia tra immaginette, xilografie, stampe a colori da incorniciare e addirittura una medaglia prodotta appositamente dalla rinomata ditta milanese Johnson.

 

Per questa sua passione e devozione, il Chierichetti iniziò a ricevere copiose donazioni che andarono a incrementare il già ricco patrimonio del santuario tra le quali contiamo il 19 aprile 1880 per mano di Carlo Frisiano quattro preziosi candelieri, due reliquiari e una croce "tempestati di pietre fine", 1000 lire gli giunsero per il restauro della facciata dal marchese Lorenzo Isimbardi nel 1882. Nel 1887 fu sempre don Chierichetti ad ottenere il decreto di erezione canonica della Via Crucis che nel 1874 aveva fatto dipingere da Giuseppe Porro. Nel 1897, durante la visita pastorale del cardinale Andrea Carlo Ferrari, ne raccolse le lodi circa l'operato in santuario ed il recupero storico da lui operato per la tutela e la salvaguardia dei beni artistici e architettonici.

 

Morì il 25 aprile 1898 dopo quasi mezzo secolo di ministero sacerdotale, rimpianto da molti.